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Gli studi sui fenomeni storici e sociali legati al cinema da un lato e le analisi semiotiche dei testi filmici dall'altro hanno costituito due filoni di ricerca poco portati al dialogo reciproco. Questo libro parte dall'idea che un incrocio dello sguardo sociologico e di quello semiotico non sia più rinviabile. Perché questo incrocio non dia luogo a strabismi o confusioni è necessario ripensare alcuni concetti comuni: quelli di testo, produzione, ricezione, e il passaggio dai fenomeni 'micro' a quelli 'macro' sociologici. In particolare, per quanto concerne direttamente la semiotica, essa deve rielaborare i propri modelli di analisi testuale; superare l'idea che il senso sia immanente al testo, e quindi reperibile in esso, e lavorare piuttosto sull'ipotesi che il testo costituisca il luogo di organizzazione reciproca delle proprie condizioni di comprensibilità. A partire dal dialogo con alcune discipline direttamente implicate nella concettualizzazione dei rapporti tra testo e società (dalla sociologia della cultura alla storia delle mentalità, dalla sociosemiotica alla semiotica della cultura, fino alla pragmatica testuale), l'autore propone un modello di analisi che vede nel testo il dispositivo di selezione, convocazione, combinazione reciproca ed esemplarizzazione di una rete non sistematica di saperi sociali.